Come si dice perito aziendale e corrispondente in lingue estere in inglese? E perito industriale, meccanico, informatico o balistico?
La parola “perito” significa esperto o specialista in una determinata disciplina e viene usato per indicare sia un diploma di maturità che un titolo lavorativo, due significati che tuttavia vengono tradotti in inglese in maniera diversa a seconda del contesto in cui viene utilizzata.
Ecco la traduzione dei vari titoli di studio e i corrispondenti titoli lavorativi.
Diploma scolastico:
Diploma di perito aziendale e corrispondente in lingue straniere = Secondary School Diploma in Business Administration and Foreign Languages
Diploma di perito industriale = Secondary School Diploma in Industrial Engineering
Diploma di perito meccanico = Secondary School Diploma in Mechanical Engineering
Diploma di perito informatico = Secondary School Diploma in IT
Diploma di perito elettronico = Secondary School Diploma in Electronic Engineering
Diploma di perito elettrotecnico = Secondary School Diploma in Electronic Engineering
Diploma di perito agrario = Secondary School Diploma in Agriculture
Diploma di perito balistico = Secondary School Diploma in Forensic Firearm Engineering
Diploma di perito chimico = Secondary School Diploma in Chemistry
Diploma di perito turistico = Secondary School Diploma in Tourism Studies
Titolo lavorativo
Perito aziendale e corrispondente in lingue estere = Business Administrator and Foreign Language Specialist
Perito industriale = Industrial Engineer (Industrial Specialist in nord America)
Perito meccanico = Mechanical Engineer (Mechanical Technician in nord America)
Perito informatico = IT Engineer (IT Specialist in nord America)
Perito elettronico = Electronic Engineer (Electronic Technician in nord America)
Perito elettrotecnico = Electrotechnical Engineer (Electrotechnic Technician in nord America)
Perito agrario = Agriculture Specialist
Perito balistico = Forensic Firearm Specialist
Perito chimico = Chemical Specialist
Perito turistico = Tourism Expert
Buongiorno,
Ho letto con interesse queste vostre risposte e ho una domanda, sono diplomato come perito industriale capotecnico chimico non iscritto al albo, nel 2005/2006 prima della riforma Gelmini. A livello europeo come sarei inquadrato? Mi spiego, se il titolo di perito industriale non lo danno più senza la laurea di 3 anni io che lo sono da diploma ma senza l abilitazione come verrei inquadrato? Il fatto di non essere iscritto all albo a che qualifica europea mi farebbe corrispondere? Solo chi ha l abilitazione è industrial engineering? Grazie per le risposte
Si tratta di una questione annosa, su internet ogni tanto c’è chi si trova a confrontarsi con questo problema. Ci vuole un po di chiarezza, cerco prima di semplificare, perchè per entrare nello specifico della questione ci vuole un po di tempo (vedi Approfondimento)
1) Diplomato: corrisponde ad Vocational Training (cambia da stato a stato, ad es. in Germania “Certified IT Specialist”) e non ad una scuola secondaria. Dal 2021 smetterà di esistere quale percorso professionalizzante.
2)Diplomato o laureato ed iscritto all’albo dei periti industriali (laureati o no): viene definito Industrial Engineer
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Approfondimento parte 1;
Il solo diploma di perito industriale capotecnico con specializzazione in XXX (ad es. informatica) costituisce un titolo di studio corrispondente alla formazione tecnica secondaria (il sistema scolastico varia da paese e paese). Pertanto piuttosto che definirlo “Advanced high/secondary school course in computer science and engineering”, andrebbe accostato ad una forma di “vocational training” EQF 5/6 – i percorsi formativi che conducono alla possibilità di esercitare una professione, che esistono in modo differente in ambito europeo e vengono inquadrati nell’European Qualification Framework (EQF, appunto).
L’iscrizione all’albo professionale, denominato “Ordine dei Periti” – come Perito Industriale – intesa come certificazione del possesso delle caratteristiche professionali idonee a svolgere una determinata attività ed assumersene le responsabilità (ad es. un collaudo) è cosa ben diversa. (*)
Dal 2015, con l’entrata in vigore della regolamentazione europea (Dir. 2005/36/EC) e la sua adozione in vari stati (non in tutti), la categoria professionale dei Periti, poichè intermedia ma riconducibile al ramo ingegneristico, ha assunto DI FATTO – e come hai correttemente detto – il titolo generico di Industrial Engineer (nel caso di prima “Informatics Industrial Engineer”), attraverso un inquadramento regolamentato delle figure professionale ammesse ad esercitare in ambito europeo:
https://ec.europa.eu/growth/tools-databases/regprof/index.cfm?action=regprof&id_regprof=29367
Non si tratta pertanto di una traduzione del titolo di studio, ma della definizione di una macrocategoria professionale, la cui appartenza, dal 2016, richiede il possesso di una laurea di primo livello ed il superamento di un periodo di tirocinio al termine del quale c’è esame di abilitazione (*). Non viene più consentita l’iscrizione all’albo con un semplice diploma di istruzione secondaria.
L’Italia, con un provvedimento del 2001, aveva anticipato la riforma imposta dalla normativa europea, con l’istituzione un nuovo albo riservato ai “periti industriali laureati”. Questo – in perfetto italian-style – ha complicato ulteriormente le cose. Riporto qui un passaggio utile per capire :
(…) nel nostro paese culturalmente si confonde, da sempre, il titolo formativo con il titolo professionale, rischiando una sovrapposizione lessicale che trascina dietro di sé due figure diverse. La prima, quella del tecnico, necessario e indispensabile al mondo industriale e della produzione. La seconda, quella del libero professionista, storicamente e direttamente collegata al titolo professionale del Perito Industriale laureato iscritto all’albo con tutte le garanzie e i controlli che la legge gli attribuisce (esame di stato, formazione continua, deontologia, controllo disciplinare, tirocinio, obbligo di assicurazione di R.C. professionale).
La confusione deriva dal fatto che le due figure, pur svolgendo attività differenti, sono state legate fino ad ora a un comune percorso formativo e a una conseguente univoca denominazione. Percorso formativo ora profondamente mutato da due passaggi legislativi: la riforma dell’istruzione tecnica voluta dall’ex-ministro Gelmini che ha fatto perdere la tradizionale corrispondenza tra titolo formativo e titolo professionale, e la legge 89 del 2016 che impone una laurea almeno triennale per l’accesso all’albo dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati. Gli stessi laureati che, secondo il dpr 328 del 2001, possono iscriversi anche alla sezione B dell’ordine degli ingegneri con il titolo professionale di ingegnere iunior. Un’anomalia tutta italiana che per quasi un ventennio ha discriminato coloro che con una laurea triennale si sono iscritti all’albo dei periti industriali laureati, rispetto a quelli che, a parità di titolo formativo, potevano accedere alle sezioni B degli ingegneri.
L’Italia ha ottenuto una proroga di 5 anni per risolvere tale anomalia, e cioè fino al 2021, per adeguare il proprio sistema formativo alle nuove disposizioni. La citata macrocategoria racchiude figure professionali in Spagna, Inghilterra, Germania, Polonia omologhe al perito industriale iscritto all’albo, le quali di fatto sono ormai figure da laureato.
Chi è iscritto all’albo professionale può chiedere all’estero il riconoscimento del proprio titolo, a volte viene richiesto il superamento di un esame di abilitazione complementare. Le categorie corrispondenti sono in Germania: Diplom Ingenieur (-FH), abbreviato Dipl.-Ing.(FH); nel Regno Unito: Incorporated Engineer, abbreviato IEng; in Spagna: Ingeniero Tecnico, abbreviato IT, etc.
Se sei un perito iscritto all’albo, all’estero sei equiparato ad un laureato. Senza se e senza ma.
Mi spiace molto per i vari “orgogliosi” del titolo accademico. L’unione europea è riuscita a mettere ordine nel caos normativo. C’è sempre chi ne paga le conseguenze. Tuttavia specialmente in ambito informatico, dove la necessità di “firmare” è praticamente nulla, il “pezzo di carta” conta davvero poco.
Note:
(*) esistono altre forme di abilitazione all’esercizio dell’attività del perito, ad es. i Funzionari dei Vigili del Fuoco, per i quali, anche in assenza di iscrizione ad un Collegio, lo Stato già garantisce per la loro idoneità al ruolo.
Super esaustivo!
Grazie.
Vi ringrazio cari colleghi per la risorsa importante. Avevo paura di dover continuare le mie ricerche fino a notte fonda per capire il contesto della frase che cercavo. Nonostante non stia lavorando su un CV è stato davvero utile avere un quadro più ampio di queste professioni e titoli specialistici.
Grazie ancora,
Cordiali Saluti,
Piergiorgio
Traduzioni Inglese Italiano